Sull’angelo ‘AKa’aYaH 21-25 aprile. Ognuno di noi è come minimo due “io”. Nelle persone fortunate: l’IO immenso e il nostro io consueto, ciò che quotidianamente facciamo essere agendo. Esso può crescere ogni volta che è insoddisfatto o si sente decontestualizzato. Avverte in sè un grande potenziale ancora inespresso, che lo spinge a fare di meglio.
Nelle persone tristi, invece, un io è ciò che credono di essere e l’altro è ciò che si obbligano ad essere per non sembrare troppo diversi dai loro conoscenti.
Reintegrare i diversi “io” è un’impresa che dà grandi soddisfazioni. Basta una domanda per iniziare: “ma perché sono soltanto questo, al lavoro? a casa? con i parenti?”
Le risposte non hanno importanza: importa il disagio che la domanda suscita. Quel disagio porta frutto, perché lo si tollererà sempre meno. E ci si accorge che è possibile essere la stessa (meravigliosa) persona al lavoro, con gli amici e poi a casa…
(agenda degli angeli) #igorsibaldi #sefra

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *